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TEST SIEROLOGICO PER COVID 19 ED ALTRI CONSIGLI

Da Rin

Prof. Ferdinando Da Rin de Lorenzo

TEST SIEROLOGICO PER COVID 19 ED ALTRI CONSIGLI
Come Direttore Sanitario del poliambulatorio “Cortina Medica” mi pare doveroso dare alcune informazioni in merito ai test sierologici che stiamo eseguendo alla luce di nuove pubblicazioni scientifiche che evidenziano la validità di questo test.
Prima di entrare nel merito del test desidererei fare una premessa riferendomi alle misure di sicurezza messe in atto presso il poliambulatorio Cortina Medica.
Innanzitutto, chi desidera fare il test deve prenotarsi e i pazienti vengono prenotati a distanza di 15- 20 minuti uno dall’altro. Non possono entrare più di due persone alla volta in uno spazio di 5 m2 con una distanza tra paziente e paziente di almeno 3-4 metri.
Tutti i pazienti devono presentarsi con guanti monouso e mascherina.
Sulle mascherine noi possiamo dividerle in 3 grandi gruppi:
Quelle chirurgiche tipiche della sala operatorie definite altruiste perché evitano a chi le porta di non contaminare nessuno ma si può venir contaminati.
Quelle con filtro dette egoiste perchè non si viene contaminati ma si possono contaminare gli altri.
Le Fpp2 e Fpp3 che non contaminano e non si viene contaminati.
Per non contaminare si può fare la prova del cerino e cioè con la mascherina si mette un cerino acceso davanti alla maschera e si soffia se il cerino si spegne si è contaminanti.
Alcune norme dell’uso della mascherina.
A) Prima di mettere la mascherina lavarsi bene le mani con gel igienizzante a base di alcol o con acqua e sapone, come avrete sicuramente già imparato.
B) Coprire bene bocca e naso e che la mascherina aderisca bene al volto e non ci siano spazi vuoti.
Per chi ha gli occhiali è consigliato che la chiusura sul naso sia al di sopra di dove si appoggia il nasello degli occhiali.

C) Evitare di toccare con le mani la mascherina se lo si deve fare igienizzare le mani prima di qualunque spostamento.

D) La mascherina va sostituita non appena si inumidisce e non va ri-utilizzata una mascherina monouso

E) Per rimuovere la mascherina vanno usati i sostegni posti dietro le orecchie o i laccioli annodati dietro la nuca.
Non toccare la parte frontale della mascherina, quella che copre naso e bocca.
Lavarsi le mani dopo averla tolta.
F)
Va gettata in un sacchetto e buttata nel secco e cosi i guanti che sono stati usati.

Sull’uso dei guanti alcuni consigli pratici:
Dopo essersi lavati le mani, se si fa fatica ad entrare si possono usare delle creme anallergiche per chi non tollera questi guanti in lattice o creme come la Nivea o l’Euvitolo (Vit.E) per chi li tollera. Se si usa un carrello del supermercato si possono applicare, sopra i propri quelli del supermercato, se non ci sono appena fatta la spesa ci si può strofinare con gel antisettico.
Per toglierli bisogna prendere uno dei due guanti dalla parte che è entrata in contatto con superfici esterne, per esempio dal palmo e togliersi il primo guanto a questo punto con la mano libera si entra dal polso evitando di toccare la parte esterna ma solo la propria mano e si rimuove il guanto avvolgendolo su sé stesso e vanno buttati in un sacchetto e poi nel secco, poi ci si lava le mani.

Protocollo Covid 19 Cortina Medica

Questa è un’immagine di come ci si mette i guanti non quando si tolgono.

Va considerato che il virus può sopravvivere su superfici lisce anche per 3-4 ore

L’entrata del poliambulatorio con il cartello che indica l’uso obbligatorio dell’uso della mascherina.

In sala d’aspetto sono presenti dei distributori di gel disinfettante e di guanti in lattice monouso

Gli ambulatori si presentano con separatore in plexiglass

Gli operatori hanno oltre che all’uso dei guanti e della mascherina Fpp3 hanno una tuta di tessuto e non tessuto che li copre interamente.

Molteplici sono i test che sono sorti per diagnosticare la presenza di anticorpi nel periodo post-infezione da Covid 19.
Quello che stiamo eseguendo nasce dall’esperienza dell’Istituto Spallanzani di Roma ed è stato riconosciuto nella sua validità dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS).
Va premesso che questo test non evidenzia il germe (cosa che fa il tampone che va eseguito in ospedale) ma la presenza di anticorpi susseguente ad una malattia provocata dal Covid 19.
Va evidenziato inoltre come una volta entrati in contatto con questo virus si hanno due momenti importanti della formazione anticorpale e cioè in una prima fase, quando ancora il virus può essere presente nel corpo del paziente si formano le Ig.M che sono i primi anticorpi i quali hanno vita breve e scompaiono con il cronicizzarsi del contagio, quindi il ritrovare le Ig.M indica che la malattia è ancora in una fase attiva e il paziente deve forzatamente rimanere in quarantena.
Ig. sta per immunoglobulina.

Il passaggio intermedio può evidenziare sia le Ig.M che le Ig.G che indica il passaggio verso la cronicizzazione della malattia, ma anche in questo caso è obbligatoria la quarantena.
La presenza delle sole Ig.G. indica che la malattia è stata superata e che si ha una certa immunità verso il virus.
Sul concetto immunitario di sicurezza le idee espresse dalla ricerca sono attualmente di certezza sull’immunità verso il virus ma di incertezza sulla durata di questa immunità.
E’, interessante notare come molti di coloro che sono venuti a fare il test non riconoscono una sintomatologia specifica, una buona percentuale ha denunciato una mancanza del gusto (ageusia) o dell’olfatto (iposmia) con una durata di anche un mese.
Un altro fattore che abbiamo rilevato è stato che alcuni bambini sono risultati positivi alle Ig.G e pertanto hanno contratto la malattia senza una sintomatologia specifica confondendola con un semplice raffreddore.
Può succedere anche che il test risulti negativo anche se il paziente è entrato in contatto con il virus, questo accade quando la carica virale è stata bassa tanto da non creare una giusta reazione anticorpale.

Pertanto è fondamentale riconoscere di aver avuto questa malattia specie per i lavoratori che dovranno riprendere un’attività in comunione con altri lavoratori anche se avere le Ig.G non è attualmente sinonimo di sicurezza, ma sapere di avere gli anticorpi sicuramente è un dato positivo.
Per chi è negativo potrà fare il vaccino una volta che verrà prodotto e si parla della fine dell’anno. Ci saranno ulteriori valutazioni scientifiche sulla durata dell’immunità anche se in alcuni casi alcuni pazienti ammalati si sono reinfettati.
Un altro fattore è l’attuale tentativo di curare dei pazienti utilizzando il plasma di pazienti guariti e quindi con le Ig.G anche se va considerato dagli studi di immunologia classica che dare anticorpi senza stimolazione antigenica non riesce ad attaccare la malattia.
Tutti i test che risultano positivi sia per Ig.M che per Ig.G vengono comunicati al Centro Covid dell’USLL di Belluno che prenderà i dovuti accorgimenti.

Questo riportato è lo schema riassuntivo di tutti i possibili risultati diviso in positivo secondo i tre tipi:
Ig.G
Ig.M
Ig.G e Ig.M
La C sta per controllo e la sua non evidenziazione indica un’invalidità del test come si vede nell’ultimo gruppo a destra.
Il test è negativo quando compare solo la C come nella figura centrale.

Il test consiste nel prelievo di una goccia di sangue dall’apice di un dito, come si usa fare per il controllo della glicemia nei pazienti diabetici. Si applica un reagente e dopo 2-3 minuti si ha il risultato come nel test riportato, in questo caso negativo.

Questo è un tipico esame negativo, risultato del test.
Questo è un tipico esame negativo, risultato del test.

Al termine dell’esame, che si ottiene dopo circa 2-3 minuti, si rilascia un certificato dell’esito

dell’esame stesso firmato dal medico che lo ha eseguito, in quanto solo un medico può eseguirlo.

E si richiede l’autorizzazione, come da prassi per la privacy, ad inviare il risultato al Centro Covid

dell’ULSS “Dolomiti” di Belluno, qualora risultasse positivo..

Sempre in tema di sicurezza i locali vengono puliti e disinfettati due volte al giorno.

Alcune posizioni italiane in merito alla presenza di anticorpi post-virus:

  1. Coronavirus, Rezza (Iss): “Studio cinese su anticorpi è buona notizia in funzione del vaccino”     Gli anticorpi IgG sono prodotti durante la prima infezione o all’esposizione di antigeni estranei e proteggono a lungo termine contro i microrganismi. La produzione di IgG – in chi ha un sistema immunitario normale – è sufficiente a prevenire una nuova infezione. La produzione di anticorpi IgG comincia quando termina invece la produzione di Igm, gli anticorpi che si attivano immediatamente quando l’organismo entra a contatto con una nuova infezione o un antigene estraneo, dando quindi una protezione per un periodo breve. È importante dunque che lo studio abbia trovato gli anticorpi deputati alla protezione più duratura.
  2. Dalla Emory di Atlanta, Guido Silvestri, che guida uno dei laboratori di ricerca più avanzati di Microbiologia e immunologia scrive che la notizia è una “megapillola di ottimismo”, la notizia più bella da quando è scoppiata la pandemia. Perché lo studio cinese conferma che “il nostro sistema immunitario monta una risposta anticorpale contro il virus, risposta che con tutta probabilità, basandosi sui precedenti di Sars-1 e Mers oltre che sui modelli animali di infezione da coronavirus, protegge dalla reinfezione o almeno dal ritorno della malattia. Non possiamo sapere quanto dura questa risposta ma i precedenti con virus simili suggeriscono che dovrebbe durare almeno 12-24 mesi”.
  3. “Coronavirus, è confermato: tutti i pazienti guariti sviluppano gli anticorpi”.
    La notizia arriva via Twitter da Roberto Burioni, con tanto di tabella che conferma: chi guarisce da Covid-19 sviluppa anticorpi. In quantità diverse, ma li produce. “Seppure in quantità variabili – twitta – i pazienti guariti da Covid-19 producono anticorpi contro il virus. Questo è bene perché rende affidabile la diagnosi sierologica e, se gli anticorpi fossero proteggenti, promette bene per l’immunità”. E linka lo studio cinese su Nature Medicine, che conferma: a 19 giorni dai sintomi il 100 per cento dei pazienti esaminati (285) avevano sviluppato le IgG contro Sars-CoV-2. Con livelli diversi, ai quali peraltro – precisano gli autori – non corrispondevano particolari caratteristiche cliniche dei pazienti.

Se qualcuno vuole approfondire allego la Bibliografia di alcuni lavori scientifici della rivista Lancet Infectious Diseases:

1) KK-W, Tsang OT-Y, Leung W-S, et al. Temporal profiles of viral load in posterior oropharyngeal saliva samples and serum antibody responses during infection by SARS-CoV-2: an observational cohort study. Lancet Infect Dis 2020; published online March
23.https://doi.org/10.1016/S1473-3099(20)30196-1.

2) Xu XW, Wu XX, Jiang XG, et al. Clinical findings in a group of patients infected with the 2019 novel coronavirus (SARS-Cov-2) outside of Wuhan, China: retrospective case series. BMJ 2020; 368: m606.

3) Chen Y, Shan K, Qian W. Asians do not exhibit elevated expression or unique genetic polymorphisms for ACE2, the cell-entry receptor of SARS-CoV-2. Feb 25, 2020. https://www.preprints.org/manuscript/202002.0258/v2 (accessed March 13, 2020).

4) Lu S. Timely development of vaccines against SARS-CoV-2. Emerg Microbes Infect 2020; 9: 542–44.

5) He Y, Wang Z, Li F, Shi Y. Public health might be endangered by possible prolonged discharge of SARS-CoV-2 in stool. J Infect 2020; published online March 5.DOI:10.1016/j.jinf.2020.02.031.

6)1Young BE, Ong SWX, Kalimuddin S, et al. Epidemiologic features and clinical course of patients infected with SARS-CoV-2 in Singapore. JAMA 2020; published online March 3. DOI:10.1001/jama.2020.3204.

7) Chan JF, Yip CC, To KK, Tang TH, Wong SC, Leung KH, et al. Improved molecular diagnosis of COVID-19 by the novel, highly sensitive and specific COVID-19-RdRp/Hel real-time reverse transcription-polymerase chain reaction assay validated in vitro and with clinical specimens. J Clin Microbiol 2020;10.1128/JCM.00310-20.

8) Yuan S, Chan JF, Ye ZW, Wen L, Tsang TG, Cao J, et al. Screening of an FDA-Approved Drug Library with a Two-Tier System Identifies an Entry Inhibitor of Severe Fever with Thrombocytopenia Syndrome Virus. Viruses 2019;11.

9) Chen LL, Wu WL, Chan WM, Fong CHY, Ng ACK, Ip JD, et al. Assessment of population susceptibility to upcoming seasonal influenza epidemic strain using interepidemic emerging influenza virus strains. Epidemiol Infect 2019;147:e279.

10) To KK, Tsang OT, C. YC, Chan KH, Wu TC, Chan JMC, et al. Consistent detection of 2019 novel coronavirus in saliva. Clin Infect Dis 2020;10.1093/cid/ciaa149

11)Chan KH, Cheng VC, Woo PC, Lau SK, Poon LL, Guan Y, et al. Serological responses in patients with severe acute respiratory syndrome coronavirus infection and cross-reactivity with human coronaviruses 229E, OC43, and NL63. Clin Diagn Lab Immunol 2005;12:1317-21

12)reactivity with human coronaviruses 229E, OC43, and NL63. Clin Diagn Lab Immunol 2005;12:1317-21 pneumonia associated with the 2019 novel coronavirus indicating person-to-person transmission: a study of a family cluster. Lancet 2020;10.1016/S0140-6736(20)30154-9

Direttore Sanitario di Cortina Medica
Ex Primario degli Istituti Codivilla-Putti di Cortina d’Ampezzo Visite Ortopediche poliambulatorio Cortina Medica
Tel. 0436 680090 oppure 366 8281905
www.cortinamedica.it
info@cortinamedica.it
Prof. Ferdinando Da Rin de Lorenzo 

Cortina d’Ampezzo 01 maggio 2020

Samantha
Stabile
Anestesia e rianimazione

Nata a Roma 30/04/1970

 

1997 Laurea in Medicina e Chirurgia con Lode Università Sapienza di Roma

2003 Specializzazione in Anestesia e rianimazione Università Sapienza di Roma

2004 Dirigente Medico Ospedale Sant’Andrea Roma

2004 – 2013 Dirigente Medico Policlinico Umberto I Roma

2013 – 2020 Clinica Mater Dei Roma Servizio di anestesia, terapia intensiva e emodinamica

2020 Dirigente medico Ospedale Sant’Andrea  Roma

 

2017 MASTER UNIVERSITARIO DI SECONDO LIVELLO in TERAPIA DEL DOLORE CRONICO: TECNICHE INVASIVE, MINI-INVASIVE E TERAPIA FARMACOLOGICA